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ACIDO CIANURICO

Che cos'è? Come gestirlo? Ecco una semplice guida

Cloro e sue alternative
Trattamento acqua
Acido cianurico: un alleato in piscina Qual è la concentrazione ottimale di acido cianurico in piscina? Come misurare l'acido cianurico

1. Acido cianurico: un alleato in piscina

Siamo in piena stagione e da diversi mesi l’acqua della piscina viene trattata con cloro: è il momento di porre una particolare attenzione alla concentrazione di acido cianurico che, in caso di scarsi ricambi d’acqua e lavaggi dei filtri, può accumularsi e raggiungere concentrazioni indesiderate.

L’acido cianurico è una sostanza contenuta nel dicloro e nel tricloro (scopri le vari tipologie di cloro e come si usa: leggi l’articolo).

La sua particolarità è di “proteggere” il cloro dall’azione dei raggi UV del sole che tende a degradarlo, aiuta quindi a mantenere livelli di cloro ottimali nell’acqua di piscina con un dosaggio minore di prodotto; quando però la concentrazione di acido cianurico è troppo elevata il cloro perde la sua efficacia ed il beneficio si trasforma in un problema.

2. Qual è la concentrazione ottimale di acido cianurico in piscina?

La concentrazione ottimale di acido cianurico è di 20/30 ppm (mg/l), il limite massimo previsto per legge nelle piscine pubbliche è di 75 ppm, concentrazione oltre la quale rischio di ridurre l’efficacia del cloro presente in vasca.

E’ frequente il caso di acqua di piscina che perde qualità con sviluppo di alghe nonostante pH e cloro a concentrazioni ottimali: spesso ciò è dovuto a concentrazioni troppo elevate di acido cianurico.

L’acido cianurico è una sostanza a lenta degradazione e quindi tende ad accumularsi nell’acqua nel corso della stagione: l’unico modo per diminuirne la concentrazione è di effettuare ricambi d’acqua. E’ raccomandabile quindi incrementare la durata e la frequenza di lavaggio dei filtri quando la concentrazione di acido cianurico si sta avvicinando al valore limite, evento più frequente a stagione inoltrata.

3. Come misurare l'acido cianurico

Per l’analisi dell’acido cianurico non sono disponibili kit colorimetrici semplici come per il cloro o il pH, pertanto i metodi di misura più utilizzati sono i test con strisce multiparametriche o le analisi con fotometro.

  • le strisce multiparametriche sono delle linguette di plastica su cui sono fissati dei tamponcini imbevuti di reagenti che cambiano colore in funzione della concentrazione delle sostanze disciolte in acqua a cui sono sensibili i reagenti. Un confronto con una scala di colori presente sulla confezione per ciascun parametro indica la concentrazione approssimativa. In genere le striscette consentono con un test di valutare contemporaneamente il pH, il cloro libero, l’acido cianurico, oltre ad altri parametri accessori quali durezza, alcalinità, ecc. Il vantaggio del test tramite strisce è la rapidità, ma in quanto a precisione dei risultati il metodo è molto approssimativo e può servire solo a dare un’indicazione di massima
  • per misurare con buona precisione la concentrazione di acido cianurico è necessario utilizzare un fotometro, apparecchiatura che rileva la concentrazione di una sostanza misurando lo sviluppo di colore (o nel caso dell’acido cianurico di torbidità) che si sviluppa introducendo un reagente chimico in un campioncino dell’acqua in esame. Il fotometro più semplice ed economico, ma che al tempo stesso garantisce una buona precisione ed affidabilità dei risultati, è lo SCUBA II che, oltre all’acido cianurico, consente l’analisi di pH, cloro libero, cloro totale, bromo ed alcalinità.